... per non scadere nella mediocrità.

10 gennaio 2007

STORIA DEL GENERE UMANO/1


come iniziare l'anno se non raccogliendo l'invito di fiska e trattare della spledida operetta morale Storia del Genere Umano di Leopardi? il perchè è semplice: racchiude con un batitto d'ali etica ed estetica in una sintesi che ha il profumo del domandarsi, ottimo auspicio per un nuovo anno. parliamone un po' innanzitutto. scritta intorno al 1823 tenta di raccogliere in un sistema narrativo unitario una generale interpretazione storica della condizione umana.

la prima età del genere umano vede protagonisti bambini nati dalla medesima ora meravigliarsi di una terra piccola, senza stelle e senza mare. felicità e sensazione d'infinito venivano a coincidere nella sensazione beata d'essere vivi e pascendosi di lietissime speranze. venuti un età più ferma sentirono una mutazione. girarono la terra per la facilità che essa presentava, essendo tutta piatta, e la scoprirono finita, limitata. la maturità cambiò i requisiti della maraviglia e i più si tolsero spontaneamente la vita. allora giove creò il mare e le montagne, e similmente il popolo dei sogni "e commise loro che ingannando sotto più forme il pensiero degli uomini, figurassero loro quella pienezza di non intelligibille felicità". così ricreò l'animo degli uomini ma ben presto si esaurì la novità e cominciarono a disprezzare la vita e gli dei chiamando a gran voce la morte. questa empietà venne punita dal diluvio universale. allora giove volle restaurare la specie umana e essendosi accorto che ad essa non può bastare, come agli altri animali, vivere ed essere liberi da ogni dolore cosparse la terra di mali e fatiche per intrattenere l'uomo. diede leggi, stati civili e ordini e infine volendo beneficiare il genere umane mando "fantasmi di sembianze sovrumane ed eccellentissime": giustizia, virtù, gloria, amor patrio e altri tra i quali Amore. tra queste larve ve ne era una, cara agli antichi, chiamata Sapienza la quale aveva promesso di mostrare ai suoi seguaci, la Verità. così gli uomini si rivolsero continuamente a giove chiedendogli di concedergli per qualche tempo la verità. giove deliberò non solo di mandare la verità fra gli uomini ma "dandole eterno domicilio tra gli uomini, farla perpetua moderatrice e signora della gente umana". rimossi dalla terra i beati fantasmi, escluso solamente amore, giove mandò tra gli uomini la verità ma questa strappò la facoltà immaginativa della quale gli uomini si nutrivano per oscurare il presentimento della loro piccolezza e la loro condizione, la loro infelicità si vestì di chiarezza e divenne vera. provando compassione per gli uomini giove chiese agli antichi fantasmi chi volesse prendersi cura di questo misero genere umano e solo Amore si offrì. "così quando viene sulla terra sceglie i cuori più teneri e più gentili e quivi siede per breve spazio, diffondendovi sì pellegrina e mirabile soavità". "perciocchè negli animi che egli si elegge ad abitare, suscita e rinverdisce per tutto il tempo che egli vi siede, l'infinita speranza e le belle e care immaginazioni degli anni teneri".

voglio lasciarvi pensare su questa favola. al prossimo post i commenti