... per non scadere nella mediocrità.

19 maggio 2006

"...lui è Roberto, Roberto Vecchioni" ... "piacere"

Il panorama musicale è dominato in questi ultimi dieci quindici anni da arrivisti dotati di grande appeal su masse giovanili amorfe , ma di basso impatto artistico e tecnico. Molto spesso dei frontman selezionati dalle case discografiche sulla base di ricerche di mercato. Questo fenomeno ha generato prodotti di consumo che hanno perso ogni pregnanza artistica ed emotiva, che non vibrano più di alcuna tensione, modeste canzonette nelle quali non soffiano zefiri vitali. In un clima di simile aridità sono a stento riuscito ad avvistare piccole oasi in cui placare la mia pantagruelica fame di musica.. Tra queste franche aree vi sono autori di talento luminoso che hanno dato generato opere d'arte, autentiche gemme; su tutti De Andrè, Guccini, Gaber, De Gregori e ..Vecchioni. Quest'ultimo è, da parte mia, una recente, piacevole sorpresa.
Se volete un consiglio ( e se non lo volete ve lo dò lo stesso) ascoltate "SOGNA, RAGAZZO, SOGNA". Di seguito ho riportato il testo, una poesia.

E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte; ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte: io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero, e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo. Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel che vedi dentro; stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento; copri l'amore, ragazzo, ma non nasconderlo sotto il mantello: a volte passa qualcuno, a volte c'è qualcuno che deve vederlo. Sogna, ragazzo, sogna quando sale il vento nelle vie del cuore, quando un uomo vive per le sue parole o non vive più; sogna , ragazzo, sogna, non lasciarlo solo contro questo mondo, non lasciarlo andare, sogna fino in fondo, fallo pure tu! Sogna, ragazzo, sogna quando cala il vento ma non è finita, quando muore un uomo per la stessa vita che sognavi tu; sogna, ragazzo, sogna, non cambiare un verso della tua canzone, non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu! Lasciali dire che al mondo quelli come te perderanno sempre: perché hai già vinto, lo giuro, e non ti possono fare più niente; passa ogni tanto la mano su un viso di donna, passaci le dita: nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita. E la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere; la vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare; la vita è così grande che "quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire" Sogna, ragazzo, sogna, quando lei si volta, quando lei non torna, quando il solo passo che fermava il cuore non lo senti più; sogna, ragazzo, sogna, passeranno i giorni, passerà l'amore, passeran le notti, finirà il dolore, sarai sempre tu...Sogna, ragazzo, sogna, piccolo ragazzo nella mia memoria, tante volte tanti dentro questa storia: non vi conto più; sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu.

Brividi.

2 Comments:

Blogger Marlene Schumann said...

carissimo...mi aspetto a breve da te una disquisizione sul calcio italiano.intanto ti/vi informo che il mio computer è fuori uso e non posso partecipare attivamente

20 maggio, 2006 12:15

 
Anonymous Anonimo said...

Caro dr. Soliera, penso che tu abbia ragione sulla crisi della canzone attuale. Anch'io, per esempio, mi sto rivolgendo verso la musica degli anni '80. Forse questa musica un po' datata ha il ritmo di quella attuale ma sa ancora portare dei valori. Un pezzo dei Queen o dei Dire Straits può far sognare, mettere anche a contatto con l'onirico, per non parlare di "Almeno tu nell'universo" di Mia Martini. La canzone che tu citi di Vecchioni penso sia un bellissimo invito a impostare la propria vita nel combattere fortemente in ciò in cui si crede e nei propri sogni, quelli veri (fuori dalla retorica) ed è ciò che piu' rende bella la vita. Perchè la vita è proprio un sogno. Dino

26 maggio, 2006 14:05

 

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