... per non scadere nella mediocrità.

12 luglio 2007

Effetto serra/3

Siamo probabilmente di fronte alla vera ragione per cui questo sistema economico fondato sulla sfrenatezza dei consumi, fallirà. I precedenti meccanismi si erano scontrati con gli strati della società che avevano finito per sottomettere: gli scontenti insorgevano e si costituiva un nuovo assetto. Il cambiamento lasciava morti sulla strada. Morti generalmente provocati da guerre o moti insurrezionali. Nel diciottesimo secolo sono arrivate la scienza e la tecnica e hanno promesso benessere per tutti. Come se improvvisamente qualcuno avesse aperto un armadio pieno di dolci davanti a due fratelli che litigavano per una caramella. Se non si è arrivati al benessere per tutti è stato soltanto perché qualcuno era più vicino all’armadio. Ma questo esula dall’argomento. Ciò che è sfuggito è il limite superiore che possiede la Terra, superato il quale arrivano i guai. E allora se prima i morti erano preludio a un cambiamento, stavolta il rischio è che non ci sia un cambiamento perché potrebbero non esserci dei vivi.
Un singolo individuo cosa può fare? Niente. Il cambiamento che un solo individuo può introdurre nel clima mondiale è nullo. Se ipoteticamente tutto il pianeta fosse abitato da un solo uomo, e questo uomo spendesse tutta la sua vita ad appiccare incendi, non si avrebbero variazioni climatiche percepibili. Chiarito questo, mi sento di suddividere in due grandi categorie i comportamenti che inducono l’uomo a produrre gas serra:

_i comportamenti senza i quali l’uomo è tagliato fuori dalla società.

_i comportamenti legati ad un benessere capriccioso.

Nella prima categoria inserirei quelle azioni dalle quali un individuo occidentale qualunque non può più sfuggire. Un bambino sale sul Blu Tornado a Gardaland; dopo che le protezioni si sono abbassate non può più scendere. Dovrà sottostare al volere della giostra. L’automobile, il riscaldamento, l’illuminazione elettrica, l’acqua per la pulizia personale sono necessità di prima categoria. Vediamo cosa si può inserire nella seconda categoria: l’aria condizionata, la piscina, l’auto di cilindrata elevata. Certo. La casa enorme, il guardaroba enorme e l’enorme uso della macchina (non auto, macchina; macchina è la lavastoviglie la lavatrice il computer e, ovvio, l’auto). E qui ci siamo dentro un po’ tutti. Accade spesso che alla seconda categoria appartenga il nostro vicino. Vi ricordate quello che parlava della pagliuzza e della trave? L’aveva notato già 2000 anni fa che il delinquente è sempre il nostro vicino, o come lo chiamava, il “prossimo”. Dicevo, al clima non servirà abolire i comportamenti di seconda categoria, almeno finchè è solo il mondo occidentale a poterseli permettere. E’ una questione morale più che altro; di guardarsi dentro senza farsi troppo schifo. Ammetto che non è poco. Altra storia sarebbe se tutto il mondo potesse permettersi i capricci. Appunto, altra storia; saremmo già estinti perché significherebbe che tutto il mondo potrebbe adottare i comportamenti primari. Vi immaginate 7 miliardi di persone che hanno il riscaldamento la luce l’acqua l’automobile?E qui arrivo alla conclusione. Conclusione dell’articolo e conclusione delle mie riflessioni. Il problema dell’effetto serra è più grosso dell’uomo. Riguarda tutti gli uomini e non è legato come i casini di una volta a questa o quella forma di governo o classe sociale o zona geografica. Le strade sono due. (come in ogni cosa della vita ci si trova di fronte ad un bivio). Cambiare totalmente modo di concepire l’economia e il governo della cosa pubblica. Oppure fottersene, e cercare di salvarsi da soli. Gli animali quando capita una sfiga sono sempre i primi ad accorgersene. Prima del terremoto i cani abbaiano. Sarà perché sono più vicini alla Natura. Ebbene gli animali stanno andando verso nord. Questo capita a molte specie. Evidentemente non alle zanzare, che non se ne vanno mai. Gli animali ci stanno dicendo che per salvarsi bisogna mettere da parte un po’ di soldi e comprare casa in montagna. O in Scandinavia. Questa è la soluzione che definirei “tappabuchi” e che mancando l’altra rimane l’unica. Chiarirò cosa intendo per “cambiare totalmente modo di concepire l’economia e il governo della cosa pubblica” in altri post.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Mi sento con una spada di Damocle sulla testa!!!

18 luglio, 2007 17:59

 

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