... per non scadere nella mediocrità.

29 luglio 2007


Famiglia Cristiana.. per capire


Capita spesso di sentire persone esterne al mondo Cattolico che su quel mondo esprimono valutazioni e giudizi sommari, e sintomatici di una scarsa conoscenza. L’istituzione ecclesiale e tutto ciò che gravita attorno ad essa sono bersaglio di accuse forti soprattutto in un contingente storico come quello attuale. L’impostazione comunicativa che le nuove personalità hanno scelto di esprimere è rigida e poco propensa al confronto, arroccata com’è su formule e modalità paradigmatiche (Famiglia, Natura, Antirelativismo) e fissili. Il messaggio è fornito per slogan, direttive ferree che finiscono col privilegiare le contrapposizioni noi-loro. Dentro-fuori. Questo schema comunicativo agevola e radicalizza una dialettica conflittuale tra il mondo Cattolico e il mondo ateo di ascendenza materialista. Quello che in Italia ha trovato una solida rappresentanza nell’antifascismo prima, e nelle forze politiche della Sinistra poi. La reazione del mondo ateo ha finito per essere altrettanto ideologica quanto ideologiche sono le prese di posizione delle Gerarchie e dei Purpurati. C’è un’intolleranza reciproca e una insofferenza strisciante nel conoscere e nel comprendere l’ottica opposta. La poca conoscenza produce infondate supposizioni figlie del pregiudizio e del luogo comune. “sessantottini froci comunisti” contro “chiesaioli di merda, tutti i preti devono morire “. La polarizzazione forte di questi due mondi non fa che trascurare ogni forma di pensiero intermedio e sfumatura critica: gli interpreti di maggiore rilievo dei due clan finiscono per delegittimare di chi sta dall’altra parte della barricata. Il risultato è una Chiesa che pare ridurre la propria carica missionaria ed evangelizzatrice, rischiando di perdere il ‘fedele’ che da essa attende risposte di spessore alle proprie inquietudini.
Viceversa il mondo materialista rischia di perdere l’appoggio di una parte del mondo Cattolico che ad esso si era avvicinato per la comunanza degli ideali espressi. Il rischio è quello di sfilacciare un’alleanza per aver calcato la mano su tematiche di scontro, come la radicale laicità dello Stato in ogni suo futile particolare (per esempio il Crocifisso).
In ogni caso, come dicevo all’inizio, la scarsa conoscenza del mondo Cattolico e l’approccio comunicativo dei suoi componenti più in vista lo rendono un mondo estremamente monolitico agli occhi di chi non vi fa parte. Due lettere inviate a Famiglia Cristiana da lettori ignoti hanno ispirato il mio post. Le voglio riportare entrambe a dimostrazione di quanto sia variegato il mondo di cui peraltro anch’io faccio parte; di quanto colui che crede, rifletta, si interroghi e metta in discussione il modo di gestire l’istituzione ecclesiale pur facendovi parte come fedele. Tale processo dubitativo risulta essere addirittura più forte in chi fa parte della Chiesa.

'Credo che sia un diritto della Chiesa esprimere le proprie opinioni o contrastare le leggi che vanno contro l’etica umana e cristiana. Io penso, però, che bisognerebbe dire qualcosa anche sui comportamenti e gli esempi che danno certi uomini politici, che sono peggio delle stesse leggi che approvano. La gente vede i loro cattivi esempi ed è portata a imitarli. Io non ho mai sentito una parola contro quelli che, pur difendendo a gran voce la famiglia, di famiglie ne hanno più di una; o contro coloro che evadono le tasse, o gestiscono televisioni dove se ne vedono di tutti i colori. Qualcuno ricorda un anatema contro di loro? A mio avviso, gli uomini pubblici debbono essere giudicati per i loro comportamenti prima ancora che per le loro scelte politiche.'

'Sono una persona poco colta. Dopo una vita “libertina”, alcuni anni fa ho avuto la grazia di sentire la chiamata del Signore, mi sono convertita e sono rientrata nella Chiesa. Da alcuni mesi l’argomento più ricorrente trattato da giornali, Tv e dalla gente sono i “Dico”. Partecipo alla Messa quotidiana, con breve omelia (predica ndr), e anche lì è la stessa “zuppa”. Non ne posso più: ormai mi distraggo volutamente quando sento questo argomento e non leggo più chi ne scrive. Le chiedo: sbaglio se penso e cerco di mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù: “Ama il prossimo tuo come te stesso”, “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, “non giudicare perché sarai giudicato con la stessa misura con la quale giudichi”? Allora, perché puntare il dito sempre su persone diverse dal “normale”? Che colpa ne hanno? L’unico giudice è Dio. Capisco che la Chiesa debba insegnare la Verità –e fa bene a farlo-, ma dovrebbe usare toni costruttivi, non distruttivi. Dio ha mandato il Figlio sulla terra per i peccatori, non per i santi: se una persona si sentirà amata e perdonata si convertirà; se invece si sentirà accusata non cambierà. Amore crea amore, disprezzo e odio generano guerre.'


8 Comments:

Anonymous Anonimo said...

il mio piccolo parere da non praticante,in due parole,senza premessa ne' conclusioni;
la società cresce,cambia mentalità,la chiesa non lo fa!
pochi rappresentanti di Dio hanno voglia di comunicare con i giovani,che hanno problemi nuovi e diversi(la omossessualità ne è un esempio chiarificatore)rimanendo fissi su posizioni che sono di un altro mondo e di un altro tempo.
I primi a farsi un giudizio di coscienza,a mio avviso, non sono gli ormai non credenti,che non riescono a trovare nella chiesa un luogo di incontro poichè TROPPO DISTANTE;ma i preti che dovrebbero essere i consiglieri dei giovani e risolutori dei loro problemi!
I giovani non vendono più nella casa del Signore un luogo dove sentirsi amati per quel che sono, ma solo un altro luogo dove sentirsi giudicati!
ripeto la mia è un opinine,spero sia sbagliata!

23 agosto, 2007 21:28

 
Anonymous Anonimo said...

il mio piccolo parere da non praticante,in due parole,senza premessa ne' conclusioni;
la società cresce,cambia mentalità,la chiesa non lo fa!
pochi rappresentanti di Dio hanno voglia di comunicare con i giovani,che hanno problemi nuovi e diversi(la omossessualità ne è un esempio chiarificatore)rimanendo fissi su posizioni che sono di un altro mondo e di un altro tempo.
I primi a farsi un giudizio di coscienza,a mio avviso, non sono gli ormai non credenti,che non riescono a trovare nella chiesa un luogo di incontro poichè TROPPO DISTANTE;ma i preti che dovrebbero essere i consiglieri dei giovani e risolutori dei loro problemi!
I giovani non vendono più nella casa del Signore un luogo dove sentirsi amati per quel che sono, ma solo un altro luogo dove sentirsi giudicati!
ripeto la mia è un opinine,spero sia sbagliata!

23 agosto, 2007 21:28

 
Anonymous Anonimo said...

Io invece, una breve premessa la voglio fare. Avevo scritto questo post con l'intento di dimostrare che i Massimi Sistemi non esistono; che dietro a leader che stanno alzando barricate di disinformazione e anatemi contro l'opposta fazione, ci sono persone che pensano e dubitano. Volevo mettere in luce la coscienza critica con cui molti credenti accolgono l'interpretazione che la Chiesa offre del Vangelo, e nello stesso tempo il gran credito che il mondo dei "non credenti" dà al messaggio cristiano e alla centralità dei suoi valori nella società.
Detto questo vengo al tuo intervento. Tu dici che "la società cresce". Non sono d'accordo. In questo momento credo che la società stia attraversando un periodo di involuzione. La società semmai cambia. Un appunto che si può muovere alla Chiesa è quello di adattare troppo poco la propria interpretazione del messaggio evangelico ai cambiamenti della società. Ma se nella società c'è un'avanzamento dei disvalori e dei vizi, non credo che la Chiesa debba seguirla soltanto per essere più accattivante agli occhi della massa. Faccio un esempio. Nella società sono in aumento i divorzi, il consumo di droga, l'egoismo dato da un maggiore livello di benessere; la Chiesa non può improvvisamente indulgere su questi aspetti e non considerarli più dei peccati gravi. Dovrà a mio parere dimostrarsi comprensiva verso chi mostra atteggiamenti di pentimento, cercando un'autentica conversione. E chiaramente la sua opera di ferma condanna e dissuasione non deve venir meno.
Ritengo che i giovani abbiano problemi ed esigenze molto simili ai giovani di 20 anni fa e che anzi il tema dell'omosessualità sia fin troppo abusato, strumentalizzato e chiacchierato rispetto alla sua reale importanza.
"I giovani non vedono più nella casa del Signore un luogo dove sentirsi amati per quel che sono, ma solo un altro luogo dove sentirsi giudicati!". Non mi sembra; forse come ho scritto anch'io, l'istituzione e le Gerarchie si ergono troppo spesso a giudici severi, dimenticando comprensione e perdono. Ma attenzione alle generalizzazioni; sul territorio ci sono moltissime parrocchie e oratori che fanno un'opera fondamentale a livello sociale per quanto riguarda l'integrazione degli extracomunitari e le attività ricreative di dopo-scuola, vero punto di riferimento per ragazzi poco seguiti in famiglia. A Soliera è nato il progetto "Sbulloniamoci", in cui il Comune riconosce e aiuta economicamente l'impegno dell'oratorio nel recupero di quei ragazzi che presentano atteggiamenti violenti e di bullismo, nel recupero di immigrati e di ragazzi con problemi di apprendimento. Il giovane viene a contatto con QUESTE realtà, e non con gli strali dei boss della CEI. Per quanto tu possa stimare poco tua sorella, chiedile un parere sulla Chiesa, per come la vive lei. Credo che si senta più amata che giudicata; i tuoi genitori sono stati scout in passato: chiedi loro di raccontarti la loro esperienza, perchè è questa la vera Chiesa.

01 settembre, 2007 16:52

 
Anonymous Anonimo said...

Grazie mille per il tuo intervento; se hai tempo e voglia scrivi ancora. Sono lento ma prima o poi rispondo.

01 settembre, 2007 16:57

 
Anonymous Anonimo said...

mi dispiace fisca se ti sei offeso,la mia era solo un opinione!...però voglio provare lo stesso a dirti due cose:
in primo luogo,io non ho poca stima di mia sorella,ci litigo,abbiamo caratteri diversi,ma la rispetto.
In secondo luogo i miei genitori sono usciti dal mondo della chiesa,non vanno neanche più a messa(pur avendo una chiesa attacata a casa)quindi mi pare l'esempio sbagliato,e in ogni caso io sono abbastanza maturo per formarmi un idea diversa dalla loro,oltretutto,anche se tu non ne sei a conoscenza,io sono rimasto legato anni al mondo della chiesa,fino alla terza superiore sono stato nell'acr,e l'ho fatto volontariamente,senza obblighi da parte dei miei genitori.
Cmq non è attacando in malo modo la mia opinione che la chiesa risolve i suoi problemi!
mettiamola come vuoi:il mondo sta arretrando per colpa del consumismo,della ricchezza dell'egoismo,di tutto,ma la realtà dei fatti è che di persone che la domenica mattina si alzano e vanno a messa,delle persone che al pomeriggio vanno in luoghi seguiti dalla chiesa(naturalmente escludendo soliera,che pare essere un'eccezione)sono nettamente in diminuzione(io,facendo mente locale,ne conosco praticamente solo due,te e mia sorella),ciò non è sintomo del distaccamento della chiesa dai giovani?e questo distaccamento allora può dipendere,come sembra dal tuo commento,solo dai giovani?o la verità sta nel mezzo?...è vero:i problemi delle persone sono gli stessi di vent'anni fa,è vero che ci sono sempre più divorzi,è vero che la chiesa non dovrebbe cambiare le proprie idee(?),ma non è forse vero che se a uno piace un indiviuo dello stesso sesso non dovrebbe nasconderlo?e non è forse vero che se uno ha un problema di alcool o droga dovrebbe farsi avanti aiutare per risolverlo?e non è forse vero che se due individui non riescono più nemmeno a sopportarsi dovrebbero divorziare prima di morire di noia e odio insieme?allora se razionalmente queste cose sono giuste come può un organo vicino alla comunità,un organo che dovrebbe aiutare la gente nel proprio cammino terreno e liberarlo dai propri peccati mostrandogli l'ingrsso per il paradiso,un organo che dovrebbe mettere sullo stesso livello tutta la gente,lasciare in disparte questi indiviui?come fa ad abbandonare proprio chi ne ha bisogno?forse perchè invece di aprire la propria mentalità(e le proprie porte)la chiude e rimane inadatta per i giorni di oggi,dove la gente non ha intenzione di nascondersi dietro un dito.

02 settembre, 2007 16:54

 
Anonymous Anonimo said...

E' sgradevole giudicare i rapporti che intercorrono nelle famiglie altrui.Nicola e la Carlotta possono avere idee politiche diverse,un differente credo e modi opposti di affrontare i rapporti interpersonali,ma sono fratello e sorella,ti assicuro che si vogliono bene e si rispettano a vicenda.Il mondo sarà anche indaffarato in un catastrofico processo di involuzione,ma l'essere umano non è ancora giunto al punto di non poter provare stima per chi è diverso.Detto questo.......:ragazzi vi voglio bene,è interessante leggere le vostre opinioni,ma mantenete un tono di conversazione amichevole.Se farete ciò io tornerò ad essere lettrice silenziosa del blog e non romperò più.la vostra vecchia e affezionata vale.

02 settembre, 2007 17:22

 
Anonymous Anonimo said...

..aspetta ho letto solo le prime 2 righe della risposta: "offeso". Ma assolutamente non sono offeso. .. ma te lo giuro!! adesso vado avanti a leggere. Ma non sono OFFESO!!! ma ci mancherebbe

04 settembre, 2007 16:24

 
Anonymous Anonimo said...

adesso ho letto: vi assicuro che il fatto che mi abbiate risposto mi fa piacere così come la vostra volontà di essere intervenuti sull'argomento. Cocca ti chiedo davvero scusa se mi sono permesso di entrare nel rapporto che tu hai con tua sorella.. non avevo assolutamente alcuna intenzione di formulare giudizi. Il mio era solo un tentativo di invitarti a conoscere la Chiesa per quella che è, partendo cioè dalla base dagli esempi pratici; evitando le Gerarchie. E chiedendo a persone vicine al tuo contesto. Volevo supportare il mio punto di vista con l'esperienza pratica di qualcuno che non fossi io. Ribadisco le mie scuse. Proverò a risponderti sulla questione del perchè secondo me la gente si sta allontananando dalla Chiesa con un post a parte. In cui rimango il più generico possibile.

04 settembre, 2007 16:53

 

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