... per non scadere nella mediocrità.

11 settembre 2007

Il V-day

Sabato 8 settembre mi sono divertito molto. Fortuna che c'ero anch'io a Bologna. E' stata una giornata fantastica. Chiudete gli occhi, voi che non eravate con me; provate ad immaginare: piazza Maggiore (quella di san Petronio e del Nettuno che piscia); piazza piena gente. Età media: 25 anni.
centoquarantottomilasettecentoventicinque. o forse qualcuno in più. da tutta Italia. Pensate che ho incontrato quello sbarbatello di Mirko. Lui viene da Fabriano, dove fanno la carta. Cinque ore di pullman s'è fatto. Non eravamo lì per un concerto, per una partita di calcio o per i funerali di un tenore. C'eravamo per mille altre buone ragioni. E chi è che c'aveva chiamato? sapete chi? un comico. tramite Internet. Deve esserci sotto qualcosa di molto grosso se un comico tramite Internet dice l' "otto settembre ci vediamo a Bologna", e centoquarantottomilasettecentoventicinque persone ci vanno davvero. Le buone ragioni c'erano, come detto. Siamo stati quattro (quattro, ma proprio quattro) ore in piedi ad ascoltare persone che andavano sul palco perchè avevano qualcosa da dire, ed erano esperti dell'argomento di cui parlavano.
Si è parlato di giustizia di informazione di politica di mafia di lavoro di urbanistica di energia. Dalle 17 alle 21 e nessuno che si sia sognato di andarsene. poi un'ora di fila per andare a firmare la proposta di legge. roba che quando vado all'ufficio postale e ho davanti 6 persone "ripasso più tardi". legge in tre punti.
1) Chi è stato condannato non può stare in Parlamento
2) Dopo due legislature non si può più stare in Parlamento
3) Il cittadino deve poter scegliere, tra un rosa di nomi, quello che lo va a rappresentare in Parlamento
E veniamo finalmente ai motivi per cui la gente era in piazza. Il 'Corriere della Sera' del giorno dopo ci accusava di demagogia e populismo. La televisione parlava di antipolitica. NESSUNO che provasse a dare qualche buona ragione del perchè tanta gente da tanto lontano e in tante piazze.
Per l'indulto.
Per questa legge elettorale.
Per i pedaggi autostradali insostenibili dopo la privatizzazione.
Per un'informazione schierata e manipolata.
Per un'informazione omertosa e reticente.
Per un mercato del lavoro sempre più precario.
Perchè il consumatore è truffato e raggirato.
Per i monopoli nei principali servizi alla persona come telefonia ed elettricità.
Per gli scandali finanziari della Parmalat, della Cirio e dei Bond argentini.
Perchè i responsabili dei falsi in bilancio sono a spasso.
Perchè gente condannata siede in Parlamento, mentre chi ha precedenti penali non può fare il bidello.
Perchè le Banche possono truffare impunemente il piccolo risparmiatore.
Per il conflitto di interessi in politica.
Per il conflitto di interessi dei principali consigli di amministrazione.
Perchè quella del politico è diventata una professione.
Perchè abbiamo la Pubblica Amministrazione più cara e meno efficiente d'Europa.
Perchè dilagano gl'inceneritori.
Perchè non abbiamo una politica energetica.
Perchè i dirigenti pubblici ricevono liquidazioni faraoniche mentre lasciano l'azienda in condizioni di dissesto.
Per ogni forma di casta di privilegio di clientela.
Perchè la Malavita opera alla luce del Sole.
Perchè c'è poca meritocrazia nel Pubblico Impiego.
Perchè chi è stato coinvolto in scandali gravi continua a ricoprire cariche pubbliche.
Perchè abbiamo un debito pubblico insostenibile.
Perchè l'evasione fiscale è una piaga sociale.
Perchè le gare d'appalto sono condizionate da clientelismo.
Perchè quando paga lo Stato tutti ne approfittano.
Voglio inserire la lettera che Milena Gabanelli, ha inviato al Blog di Beppe Grillo.
Lei è la presentatrice di Report, un programma di reportage giornalistico che andrà in onda su Raitre la Domenica sera. E' sintetica precisa e documentata. In poche righe centra il problema.

"Caro Beppe,
sabato sono arrivata tardi in piazza, ma abbastanza per godere di un avvenimento di cui avevo perso memoria. Così tanti giovani, e così partecipi di fatti che riguardano il disgraziato paese, non li vedevo da quando, proprio in questa città, ero studente, cioè dagli anni 70. Per me l'avvenimento era questo, la possibilità di coinvolgere generazioni che sembravano indifferenti a tutto, e che evidentemente non è vero. Li ho guardati farsi 40 minuti di coda per mettere la loro firma su un pezzo di carta che chiede a gente non più degna di rappresentarci di andarsene. Amo questa città, nonostante sia diventata vecchia e incapace, la amo perchè in un momento cruciale, ha aperto le porte e ha ospitato un evento scomodo e fastidioso. Per un giorno è tornata ad essere viva e ha saputo esporre il dissenso in modo pacifico e coinvolgente. Lo sanno tutti quelli che c'erano. Do atto a Cofferati (che non amo e ho sempre criticato) di aver capito che era giusto così. Avrei dovuto salire sul palco, ma non l'ho fatto perchè non è il mio posto,o forse anche per timidezza. La battaglia io la conduco in altro luogo, e con altre parole, ma è la stessa.
Vorrei che chi oggi polemizza cominciasse a riflettere sull'eventualità che un giorno a trascinare centinaia di migliaia di persone in piazza potrebbe esserci qualcuno di diverso da un comico. L'allarme è partito. Sarebbe meglio prenderlo sul serio e cominciare a porre rimedio sulle cause che esaltano gli animi e uniscono così tante persone...prima che sia troppo tardi".
Milena Gabanelli