SECOND OR FIRST LIFE?
sono rimasta colpita in un modo che non so qualificare perchè prima di tutto mi ha proprio colpita, investita, tramortita, dal fenomeno che sta rivoluzionando la rete, SECOND LIFE. per chi non conoscesse si tratta di un sito in cui basta costruirsi un corpo, una personalità e voilà ti ritrovi a passaggiare, a vivere, in un mondo virtuale, parallelo. e non sto parlando di un mondo chiaramente virtuale (e con questo intendo un mondo nel quale la nostra percezione della realtà rimane comunque la padrona di noi stessi) ma un mondo in cui tutto è trasportato persino le istituzioni, le aziende. ovviamente devi avere a disposizione un gruzzoletto, prontamente addebitato sulla tua carta di credito (quella vera!), per acquistare casa e dunque, vivere. la gabetti possiede un ufficio, così come il nuovo nato del turismo italiano, il sito italia.it e il nuovo nato di bill gates, windows vista. c'è tutto. ma proprio tutto. e c'è anche il business dato che nuove categorie di immobiliaristi stanno accumulando fortune nel comprare e vendere isole, atolli, appezzamenti di terreno. ripeto: sono soldi veri quelli che girano. il punto è proprio questo. nella nostra misera vita la maggior parte del tempo è destinata alla gestione delle nostre risorse finanziarie, ma se dunque queste vengono proiettate in una vita virtuale in cui possiamo decidere completamente di noi stessi, non corriamo il rischio di preferirla? niente è abbandonato al caso, siamo padroni del nostro destino e soprattutto...immaginate di soffiarvi nel pugno chiuso che disvela il segreto...non c'è più la morte. sparita. non c'è più il dolore. io sono molto preoccupata. nell realtà, quella che ognuno di noi, ORA, riconosce come realtà, il nostro corpo è il mezzo per viverci la vita ma se supponessimo per un secondo che sia il mondo di second life la vita da vivere, il nostro corpo manterrebbe la sua funzione di mezzo ma anche la realtà d'oggi lo diventerebbe. il confine è sottile e abbagliante. io ho fiducia nel corpo, nelle emozioni e nel dolore. ma purtroppo non tutti amano la vita come me. mi ritengo fortunata ma sono consapevole che a qualcuno la sua first life non piaccia troppo.