... per non scadere nella mediocrità.

23 ottobre 2006

MY SWEET ARTHUR
schopenhauer pensiero e la sua portata progressiva

il mondo che l'uomo conosce finchè resta ancorato alla conoscenzza sensibile-razionale, non può non essere altro che la sua rappresentazione. l'unica conoscenza possibile è invece quella data dalle forme kantiane a priori di spazio, tempo e causalità poichè solo all'interne di esse si può pensare il soggetto e l'oggetto. ma in questa proposizione del mondo come rappresentazione è radicata la convinzione che ogni interpretazione del mondo, per quanto motivata dal bisogno metafisico, implichi un carattere ideologico, nel senso cioè che l'uomo può pervenire soltanto ad un sapere relativo, limitato. perchè il mondo umano è quello dell'errore, dei risultati parziali. ma l'uomo sia per vanità, sia per ignoranza, sia comunque perchè è prigioniero di qualche passsione, si lascia trascinare da verità che egli stesso ha costruito e che quindi hannno sempre un lato, se non di falsità almeno di parzialità. lo spirito antidogmatico è alimentato dalla consapevolezza che la ragione umana ha dei limiti che vanno rispettati: il loro superamento è presunzione, infeconda sul piano del sapere, nociva su quello sociale e politico.
non va sottovalutata poi la considerazione in cui egli tiene le condizioni materiali dell'uomo seguendo quel filone che potremmo definire materialistico nella misura in cui vede nella scarsità dei beni una componente della discordia umana. così egli affida il progresso culturale al quale poi seguirebbe quello dei costumi e delle consuetudini di vita, allo sviluppo delle macchine che porterebbero con sè l'aumento del benessere e la scomparsa del lavoro manuale.

da Paolo Vincieri. discordia e destino in Schopenahuer. €14,00

il caro arthur scriveva questo ne 'il mondo come volontà e rappresentazione' del 1818. in queste righe trovo condensate tutte, ma proprio tutte le problematiche moderne: dalla recente affermazione del Papa sulla ricerca della verità alla meno recente ma pur sempre attuale querelle des anciens et des modernes sul progresso della cultura e della scienza, dalla distribuzione del benessere al rispetto dei limiti del sapere umano, dalla via di fuga che rappresenta l'estetica al primato della cultura classica (intendo ellenica) che come ci ricorda Nietzsche ammettendo la schiavitù permetteva di non occuparsi del lato ptratico e utilitaristico della vita. insommma il banale sopravvivere. la vittoria della volontà schopenhaueriana.

21 ottobre 2006

ONESTAMENTE..VORREI POTERMENE INFISCHIARE

si sono proprio io. e sto per affrontare una questione politica. non sono esperta come taluni miei colleghi e dunque non mi piace discutere cosi, pubblicamente, la questione, ma come sempre quando si incomincia a scrivere..è proprio un'esigenza. ieri sera, sul tardi, accendo la televisione e trovo un programma su raidue a prima vista molto interessante: conFRONTI. si apre con la contestazione dei red skin a reggio emilia durante la presentazione del libro di pansa, si passa ad un intervista a giorgio bocca definito dagli ospiti "in preda a deliri senescenti" per finire poi con una gina lollobrigida che dichiare amore eterno al suo bel trentenne. in tutto questo marasma fazioso e moralista fatto di attacchi unilaterali al centrosinistra che prende fischi a verona e che vuole far pagare più tasse (o forse potremmo dire..far pagare le tasse?) l'unica cosa da salvare è un'affermazione fatta da Dario Fo a Serena Dandini: "far satira a sinistra è pericoloso perchè poi i compagni non capiscono". bene. prima di questa stangata del premio nobel, la mia concentrazione era tutta impegnata nel capire non quello che si stesse dicendo nel blasonato programma benchè i suoi limiti di coerenza. cercavo di capire con estrema razionalità se avesse un filo logico, se fosse una discussione sopra le parti che io per limiti personali non riuscivo a comprendere o l'ennesimo terrorismo massmediatico che paventa crolli di governo, elezioni anticipate, un berlusconi bollito etc etc etc. tutto questo reso ancora più difficille dal simbolo della rete che brillava in alto a sinistra...raidue. ma come??? presentato il contesto la domanda è questa: perchè non si può più guardare un programma di discussione politica senza porsi continuamente il problema di che tipo di programma si sta guardando. almeno io, ho così sete di conoscerla questa politica di cui non mi fido che vorrei almeno gurdare tutto, su tutte le reti senza chiedermi che tipo di intento si nasconde dietro alle parole, ai servizi, alle impostazioni del programma stesso. oltre al problema di tipo utilitaristico e cioè che cercando di smascherare le intenzioni politiche del programma, perdo il maggior numero delle informazioni che mi si tenta di dare, il problema principale resta quello del diritto di potersi fidare della informazione nazionale. perchè ora nel XXI secolo, in Italia, prima di prendere sul serio un programma televisivo e, ancora più grave, un politico, io, all'età di ventun anni, devo prima capire se posso abbassare la guardia e dargli fiducia. altro che repubblica delle banane..repubblica degli sgambetti!!

so che gli amici solieresi potrebbero accusare questo post di non aver approfondito, come dev'essere, la questione appena acccennata della satira a sinistra, ma non era propriamente ciò che volevo affrontare. ci sarà occasione. viva dio, se esiste, non ho nessuna difficoltà a parlarne.
saluti e baci